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signori e signore | 77 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Amicis - Sull'Oceano, 1889.djvu{{padleft:81|3|0]] intorno a una signora, egli lo chiamava in disparte, e gli diceva rispettosamente: — Mi scusi, lei comincia a diventar nauseante (angoscioso). Porcaie a bordo no ne véuggio. — Del rimanente, un galantuomo. Il vecchio maestoso che gli stava accanto — l’Hamerling -, era un chileno, un gran signore, chiamato a bordo quello che fa forare una montagna, perchè aveva fatto quel po’ di viaggio dal suo paese (trentacinque giorni di mare) per andare a comprare delle perforatrici in Inghilterra, non trattenendosi in Europa, dallo sbarco all’imbarco, che due settimane precise. Serio, come sono i chileni in generale, e di modi aristocratici, aveva bazzicato nei primi giorni la brigata degli argentini; ma questi avendolo punto in una disputa sull’eterna questione dei confini meridionali delle due repubbliche, egli se n’era scostato, e non parlava più che col comandante e col prete. Altri non conosceva, per il momento, il mio vicino. Ma andava spiando un giovane toscano sbarbatello e azzimato, seduto a tavola davanti alla moglie del professore, addosso alla quale lasciava gli occhi, assorto a tal segno che qualche volta gli rimaneva la forchetta per aria, a mezza via tra il piatto e la bocca, come colpita anch’essa d’ammirazione. Costui aveva l’aspetto