< Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
I.
Al signor Guglielmo Valdara,
- Castellammare.
Hôtel Royal.
- Mon cher,
Ah, que c’est drôle! Ah, que c’est drôle! Permettete, j’étouffe! O povero amico mio, quelle mine piteuse! Scusate, non vi avrei mai creduto capace di una cosa simile! Francamente, non ve ne faccio i miei complimenti. Ma è una lettera à dormir debout, la vostra lettera!...
Dunque, voi mi amate? Avrei voluto voir ça, che non me lo aveste detto, dopo un mese che prendiamo posto alla stessa table d’hôte e che vediamo, dalla stessa terrazza, arrivare e partire diciotto treni il
giorno — oltre i facoltativi.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.