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ah! ah!... Non c'è che il maestro

Albani per avere di queste idee!...

L'altro lasciò il suo posto, e aspettato che l'amico si calmasse, riprese a parlare passeggiando lentamente per lo studio:

— Tu ti credi moderno, ma sei più antico del tuo Leopardi, che si è

sbagliato di venti secoli. Con questo sistema delle antitesi e delle allegorie, ti potrebbe finir male. Se vuoi fare della filosofia, scrivi un trattato, non dipingere un quadro....

— Eh! il discorso non è poi tanto da matto!
— E se ti sta tanto a cuore l'espressione, cercala dove va cercata....
— Cioè?
— Nelle nobili fattezze del re del creato.

L'abituale freddezza d'accento di Luigi Albani si era fatta ancora più grande, e nel tono strascicante con cui aveva pronunziate quelle parole quasi ripetendo una frase mandata a memoria, v'era un'ironia così sottile ed acuta, che il Natali si voltò a guardarlo. Ora, egli si dirigeva in fondo allo stanzone, verso la mensola. Arrivato lì vicino, ricominciò:

— Le nobili fattezze del re del creato sono ancora piene d'espressione

dopo distrutte. Ecco, per esempio, un quadro molto espressivo: questa mensola Luigi XV, con questo cappello 1887

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