< Pagina:De Roberto - Documenti Umani.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

Egli si ripeteva i versi del Carducci, ma non più col muto strazio d'una volta, sibbene con una specie di commiserazione per quella natura che si sarebbe tra breve assiderata, per tutti gli esseri che la morte aspettava e per sè stesso ancora....

A un tratto, s'intese un rumore di passi sull'acciottolato della viottola. Come l'Olderico si voltò, vide due dame avanzarsi per la spianata.

— Signora marchesa!
— Oh, voi, Olderico! Quale fortuna!... Ci accompagnerete fra gli

orrori di questo speco, non è vero? Noi veniamo a farci monaci, come Eleonora nella Forza del Destino. Voi non vi conoscete? Il cavaliere Guido Olderico.... la duchessa di Neli Valformio.... O da che parte si va pel romitorio?...

— Ecco, da questa parte....

L'Olderico dava la destra alla duchessa, che restava così in mezzo. Ella portava un abito grigio, di lana, semplicissimo; dei guanti grigi, e una cappottina grigia ancor essa. Non un gioiello, nè orecchini, nè braccialetti. Una broche a ferro di cavallo le fermava soltanto il colletto un poco alto, che le dava un'aria quasi maschile.

— Se questi buoni frati — diceva la marchesa di Crollanza — mi dessero

un

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.