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si prostrava con lo spirito, si faceva umile, si

annichiliva, e nel suo volto non si leggeva più che una pietosa serenità....


II.

La messa era finita. Come le sacramentali parole furono pronunziate, si levarono per la piccola chiesa dei rumori diversi: urti di sedie rimosse, stropiccii di passi; e padre Ladislao, passato nella sacrestia, si disponeva a spogliarsi dei suoi paramenti. Ad un tratto, il giovane seminarista che aveva servito l'uffizio e che si era attardato in chiesa, venne a raggiungerlo con un'animazione nel bel volto bianco dagli occhi intelligenti.

— Padre Ladislao, — diss'egli, mostrando col braccio disteso la porta

di legno scolpito a bassorilievi, — vi è in chiesa una signora, una signora entrata a momenti, che domanda di lei, per confessarsi....

— Ebbene?
— Che cosa debbo dirle?
— Che vengo subito.

Il seminarista scomparve, intanto che padre Ladislao finiva di rivestirsi, con una lentezza un poco in contraddizione con la sua

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