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— Sì, sì; io sono colpevole, più di quanto ho detto, — balbettava

ansiosamente. — Io non ho detto tutto, e questa è una nuova colpa.... Il peso del mio secreto mi soffoca, mi toglie il respiro.... Ho giurato a due uomini..., ad uno dinanzi alla legge umana e divina; all'altro dinanzi alla mia coscienza.... E non debbo, mio Dio! ingannar l'uno, e non posso scordarmi dell'altro!... Come ho resistito, quante volte ho pregato il Signore di darmi quella forza che a poco per volta mi è venuta mancando, quante volte ho invocato la generosità di quell'uomo sempre più insistente....

La voce disse, duramente:

— Non bisogna contare sulla generosità degli uomini.
— Ah, sì! è stato forse questo il mio errore; è per questo che mi sono

sentita trascinare sempre più vicino all'orlo della colpa, da rasentarlo.... da esser considerata come perduta.... Ah, che dolore e che vergogna, all'accusa menzognera! Perchè non è vero, padre! perchè se ho peccato col pensiero, non ho peccato con le opere!... E non esser creduta! E non aver nessuno al mio fianco, dinanzi a cui piangere le lacrime dell'innocenza e del rimorso; dover comporre una maschera di serenità dinanzi all'uomo che ho offeso: non trovarmi

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