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I.
“Quando voi leggerete queste pagine, io sarò morto. Non voglio, non voglio andarmene nel silenzio e nell’ombra, senza dirvi tutto quello che ho in cuore, senza mostrarvi tutta l’opera spaventevole compita da voi, senza lasciarvi — ultimo ricordo della nostra tenera amicizia — l’eterno rimorso del male che voi avete commesso.
“Io non sono generoso?... Ah! bisognava che apprendessi alla vostra scuola la generosità!... Sentite: la mamma mia dorme di là, nella camera attigua; ella riposa un istante dopo una giornata d’inquietudine, passata a spiare ogni mio movimento, quasi presaga della sciagura che le pende sul capo. Domani, a quest’ora, ella non riposerà. Le sorelline mie sono ve-
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