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severi. Egli era venuto, e il sole

aveva sorriso!... Come pretendeva ella di giudicarlo? Si giudica l'aria che vi mantiene in vita? Non viveva ella per lui, non era ella la sua creatura, la sua cosa?... «L'amore!... le passioni!...» Ella non intendeva quelle grosse parole; ella sapeva soltanto che egli era il suo culto, che bisognava stargli innanzi in ginocchio, aspettando l'elemosina di un suo sguardo benigno. Egli era fatto per una vita di comando e di gloria; ella per l'abnegazione e per il sacrifizio. Egli si era abbassato fino a raccoglierla, bisognava adorare quelle mani che si erano tese verso lei. Che cosa aveva ella fatto per meritare questo premio insigne? Quante la guardavano con invidia gelosa? Non avrebbe egli avute tutte, tutte quelle che avrebbe desiderate?

No, egli non ne desiderava nessuna! La morta lo aveva preso con sè.... Come aveva dovuto amarlo!... Più di lei! di un amore più cieco ed assoluto del suo, contro cui la gelosia nulla poteva, che si faceva invece più saldo ora che si vedeva meno apprezzato!... Che cosa voleva dire esser gelosi?... Ella avrebbe voluto amarlo come lei, avrebbe voluto essere lei, sollevarla dalla bara in cui era stata composta, spirarle la sua propria vita, per ridarla a

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