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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Documenti Umani.djvu{{padleft:309|3|0]]sole già rasenta l’orizzonte, e l’ombra livellatrice invade la sottoposta pianura. Se io chino gli sguardi alla strada percorsa, se aguzzo gli sguardi, io distinguo le tombe di cui essa è disseminata, le tombe disposte in lunghissime file, come colonne miliari. Là sotto la terra greve, oppresse, schiacciate, stanno le forme esanimi nella rigida posa in cui le mirai per l’ultima volta....

“Voi che passate gonfii di superbe speranze, leggieri d’anni e di cure, udite; io ho visto i sudori delle agonie imperlare le pallide fronti; io ho visto le labbra bagnarsi di spume; io ho visto gli immobili sguardi degli occhi stravolti sotto le ciglia vischiose; io ho visto le bocche aperte come per l’avida sete dell’aria; io ho visto le rigide pieghe delle lenzuola ricoprenti i corpi accasciati.... Io ho passate le lunghe notti delle veglie alla triste luce dei ceri consunti, io ho udito il cupo martellare sulle bare che si chiudono, io ho aspirato l’acre odore della terra frescamente rimossa per ricettar le sue prede....

“Voi avete occhi e non vedete; voi avete orecchi e non udite. Sul vostro cammino, se voi incontrate un convoglio funerale, voi torcete lo sguardo; voi non pensate che fra le assi inchiodate un cadavere è

disteso con le

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