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documenti umani | 37 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Documenti Umani.djvu{{padleft:60|3|0]] — Taci, taci!... Che cosa vorresti dirmi? di chi vorresti parlarmi?... Non esiste che una sola Costanza, la Costanza mia....
Nel salotto, sul tavolo di legno intarsiato e ornato di borchie metalliche, il ritratto della baronessa Costanza stava esposto, insieme con altri di famiglia, nel porta-ritratti di peluche rosso aperto a foggia di paravento. Egli le diceva:
— Guarda dunque: questa non sei tu, è un’altra donna, completamente diversa. Dov’è il sorriso che ora ti luce negli occhi?... È un’altra donna!... Io vorrei il tuo ritratto; ma come sei ora, ora che sei mia, comprendi?...
Avevano convenuto di incontrarsi da Montabone, come per caso; ma come Andrea Ludovisi andò a trovare la baronessa, dopo averle espresso quel desiderio, ella gli si fece incontro con un’aria festosa.
— Una sorpresa!
Costanza dischiuse il piccolo cofanetto di raso azzurro dalla chiave dorata, che stava sull'étagère.
— Ecco l’imagine ridente.... di quella che fui una volta!
Andrea guardava il ritratto, la figura quasi infantile di quella donna in veste bianca, circonfusa di veli; e alzando gli occhi verso di lei, chiese con un accento di incredulità: