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il passato | 45 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Documenti Umani.djvu{{padleft:68|3|0]]lo strazio dell’uomo dinanzi alla propria impotenza contro quella persecuzione, più lamentosa si faceva la voce della donna:
— Andrea, tu non mi ami più!
V.
— Non ti amo, sì, è vero! Non ti amo, perchè tu non mi hai mai amato! Non ti amo, perchè le parole che tu mi hai dette sono una fredda ripetizione di quelle che hai dette ad altri....
Abbandonata sul divano, con la faccia nascosta fra i cuscini, la baronessa reprimeva un’esclamazione di dolore straziante.
— È orribile!... È orribile!...
Era orribile! L’idea fissa aveva finalmente compita la propria opera devastatrice. Se quel passato e quel presente fossero tutt’uno per lei? Se avesse avuto ragione la gente che la giudicava una donna leggiera, capace soltanto di fugaci capricci, passante dalle braccia dell’uno a quelle dell’altro con la stessa facilità con cui si stringe la mano? Se ella doveva dimenticarlo, come aveva dimenticato quegli altri? Se avesse avuto ragione quell’odioso cavaliere di Sammartino, che ora si dava l’aria di aver rotto con lei?...