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posto.

Si era appena seduta che il campanello elettrico squillò.

— Andrea!

Come non aveva previsto che quel giorno egli sarebbe venuto più presto? Come era stata sciocca di non correre più presto in giardino, per aspettarlo sotto gli eucaliptus? Rapidamente, ella passò nell'anticamera. Il cameriere si avanzava in quel momento.

— Il signor duca di Majoli....
— Avete detto?...
— Il signor duca di Majoli insiste per essere ricevuto un istante

dalla signora baronessa.

— Fate dunque entrare....

Non era lui!... Che cosa avrebbe potuto volere, a quell'ora, il duca di Majoli?... Quantunque fosse una delle pochissime persone che ella vedeva meno malvolentieri dacchè amava Andrea Ludovisi, pure in quel momento quella visita la contrariava; Andrea poteva apparire da un momento all'altro....

— Signora baronessa... mi voglia perdonare....

Il duca era molto pallido in viso e la sua mano tremava un poco nel reggere il cappello.

— Duca!... Che cos'ha?
— Sono davvero imperdonabile... di presentarmi a quest'ora... ma io

vengo da parte... di Andrea Ludovisi....

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