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VIII.
Era già arrivata la novena di Natale, e il tempo si manteneva d’una serenità e d’una mitezza primaverili. Nei giardini d’aranci della Conca d’Oro, tra il verde cupo del fogliame quasi metallico, i frutti cominciavano ad occhieggiar gaiamente; e lungo le vie, attorno alle nicchie delle imagini sacre, se ne vedevano dei festoni, delle ghirlande artisticamente disposti. La melodia lenta e dolce della cornamusa risuonava da tutte le parti, come ripercossa dall’eco, nelle case più umili, nei chiassuoli, lungo le strade, e metteva tutto intorno una festività ridente e composta, diceva le gioie della pace, la poesia del focolare.
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