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ermanno raeli. 159

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:164|3|0]]estinguersi la voce che reclamava per lei — in nome del suo amore trascurato, neppure scorto, e colpevole, ed impossibile — con un bisogno crescente di devozione e di sacrifizio, rassegnata all’idea della felicità di lui per opera d’un’altra, ma volendo contribuire al suo conseguimento perchè quello era anche l’unico modo di attaccarsi ad Ermanno, di partecipare alla sua vita, di aver qualche dritto su lui... «L’idea di doverla perdere» continuava il giovane, nella foga della sua confessione, «la possibilità della sua partenza, non mi s’affacciava allo spirito; io vivevo nella tranquilla sicurezza di essere presso di lei, contento di poterla vedere, di poterle parlare, quando avessi voluto... Ed ella parte! ed io non so, mio Dio!...» Come egli s’interrompeva, riprendendosi la testa nella mano: «Io non credo» disse la contessa, con voce ferma, «che lei sia indifferente a Massimiliana...» Facendosi allora più vicino alla sua compagna, pendendo dalle sue labbra, nell’attesa d’una confidenza fattale dalla

fanciulla: «Come lo

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