Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ermanno raeli. | 203 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:208|3|0]]notare la sua qualità di mezzo tedesco. La conversazione si era subito intavolata in questa lingua, e negli acuti sguardi del vecchio uomo di guerra si leggeva il piacere d’aver trovato quasi un compatriotta, che lo trasportava con lo spirito verso la patria lontana. Però, parlando della Germania col generale, Ermanno era tutto al novissimo incanto di sentire la signorina di Charmory prender parte al discorso nella lingua di sua madre. Era una grazia dolce che quegli aspri incontri di consonanti, quelle forti aspirazioni, prendevano sulle labbra di Massimiliana; era una specie di nuova, più grande intimità che lo stringeva a lei. Ermanno si sentiva intensamente felice, come poche volte era stato, e la sua simpatia si riverberava sul generale che, con la sua stessa presenza, rendeva impossibile ciò che egli temeva — desiderandolo: — una spiegazione suprema... Un secreto timore s’impadronì quindi di lui, allorchè, al sopravvenire d’un cameriere il quale annunziava l’arrivo del dottore, egli lo vide allontanarsi. «Se non le rin-