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ermanno raeli. | 215 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:220|3|0]]e la realtà che dall’attitudine di Massimiliana, lo guadagnava, deprimeva a poco a poco il suo spirito. Esaurendo, infatti, la serie delle interpretazioni di cui le risposte di Massimiliana erano suscettibili, il ragionamento gli dimostrava che ella lo amava. Se non lo avesse amato, ella non avrebbe ascoltato così a lungo la confessione dell’amor suo, non gli avrebbe detto di rinunziare a lei, se voleva esser felice... Felice, avrebbe egli potuto mai essere senza di lei?... Ella lo amava; più che il suo contegno glie lo diceva qualche cosa che gli parlava dentro, un’intuizione misteriosa, quella chiaroveggente prescienza che ogni cuore innamorato ha del destino del proprio sentimento... Se dunque lo amava, che cosa avrebbe potuto opporsi alla loro felicità? Ah, sì; l’ostacolo v’era; ma era in lui, nel sùbito risveglio di tutti i suoi timori, di tutti i suoi sconforti che lo avevano arrestato sul punto di domandarle quell'unica concessione: del tempo... Con la sua natura eccessivamente impressionabile, la più piccola circostanza bastava a determinare