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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:235|3|0]]come a tutto ciò che aveva qualche rapporto con Massimiliana, aspettava l’avvenimento con ansietà irrequieta. La malattia della viscontessa, ragione o pretesto, aveva fatto che la signorina di Charmory rifiutasse tutti gli inviti che le erano stati rivolti; adesso che l’iniziativa era presa dal duca e che la festa aveva luogo nello stesso albergo, non avrebbe certamente mancato di assistervi. Ed Ermanno si vedeva già al suo fianco, stringerle un braccio alla vita, tenerla per mano, confondere il suo respiro con quello di lei... L’imaginaria rappresentazione era così evidente che, solo, nel suo studio, egli si alzava di scatto, tentando di divertire l’attenzione da quella turbatrice visione... Fuori, era già la primavera che si annunciava, nel primo tenero verde delle robinie, nelle emanazioni delle zágare nuziali, nei tepori del sole di marzo, nella maggior durata delle giornate troppo piene di luce, da abbacinare alla lunga. Erano delle ubbriacature d'aria, delle ipnotizzazioni d’azzurro, delle saturazioni di sottili profumi che si prendevano in quella felice

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