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ermanno raeli. 243

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:248|3|0]]di amor proprio ferito è in fondo a tutte le rivalità femminili, e la contessa avrebbe forse trovata una consolazione se la sua sontuosa toletta dalla gonna di cordonnè rosa pallido con trine spumose disposte sul davanti, e dal manto di velluto verde cupo circondato di rose; se lo splendore dei suoi smeraldi e dei brillanti che fermavano una aigrette rosa e verde disposta sul capo, non fossero stati offuscati dal modesto abito bianco e dai mughetti della signorina di Charmory. Turbata e quasi piangente, ella si era ridotta nella serra deserta e avvolta in una semioscurità propizia alla sua tristezza. E lì, con la bocca stretta, con le mani nervosamente contratte, ella aveva assistito, spettatrice non vista, alla rapida scena che si era risolta nella sincope di Massimiliana e che, dopo un momento di esitazione, aveva sollecitato il suo intervento. «Dell’acqua.... presto, qualche cosa....» aveva detto, tentando d’aprire la veste della fanciulla, ed Ermanno era corso ad intingere il suo fazzoletto nella vasca che la contessa gli additava, senza do-

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