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attrattive. Se il giovane Orlandi rimane in seconda linea del quadro
fra le nebbie indeterminate del fondo, gli altri personaggi vivono quasi tutti di una vita reale, e spiccano distinti o per la paziente opera miniatrice dello scrittore, o per qualche suo tocco breve ed incisivo che imprime subito il movimento alle figure. La casa dell'esattore dove una parte del romanzo si svolge, di quel terribile signor Caccia che fa tremar moglie e figliuoli col solo aggrottare delle sopraciglia, è descritta nella successione degli anni con magistrale franchezza e con artistica precisione, e noi penetriamo di stanza in stanza sicuri di non sbagliare come fosse una casa che conosciamo e frequentiamo da un pezzo.
Nell'ultimo romanzo della valorosa scrittrice lombarda la vena dell'affetto sovrabbonda, la passione prorompe, la lotta dei sentimenti è vivacissima: ma i freni dell'arte trattengono il soverchiare dell'impeto, e tutto cammina tranquillamente come limpida acqua di fiume. Se talora parrà di scorgere un po' di sconnessione nell'andatura del racconto dite pure che all'autrice tremava per commozione la mano. Evocatrice di fantasmi effimeri, ella è colta per la prima alla pania del proprio inganno e alle torture ineffabili di Teresa ella deve aver pianto di certo: perchè nella ragazza infelice è raffigurata e scolpita tanta parte degli ignorati dolori umani.
(E. Checchi, nel Fanfulla della Domenica del 22 agosto 1886).