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IV.


Quando Ermanno Raeli tornò a Palermo, dopo parecchi anni di assenza, la sua vita riprese a scorrere sola, monotona, come una volta. Nessuno, o ben pochi, sospettavano ciò che era avvenuto nell’animo suo; a giudicarne dai suoi atti, nulla sembrava mutato in lui; la sua tristezza, il suo mutismo, la sua avversione pel mondo erano antichi. Agli occhi degli indifferenti, Ermanno non aveva nulla di particolarmente interessante: era un giovane dovizioso, di buona nascita, molto intelligente, ma incerto ancora della via da seguire, e forse per ciò stesso dall’aria un poco eccentrica.

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