< Pagina:De Roberto - Ermanno Raeli.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
74 ermanno raeli. 75

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:80|3|0]]zio, il visconte d’Archenval, che da qualche anno conduceva per tutte le stazioni climatiche d’Europa la propria moglie, affetta da una malattia incurabile. La zia di Massimiliana era figlia del duca Gastone di Précourt, che non era venuto in Sicilia. Forse per le lunghe sofferenze della viscontessa, o forse ancora per le inveterate abitudini di un cosmopolitismo errabondo, questa famiglia pareva un poco disorganizzata. Il duca se ne stava lontano, ed era già molto se di tanto in tanto chiedeva, con un secco telegramma, notizie della salute della figliuola. Il visconte si era subito fatto presentare ai circoli, dove passava le sue giornate e le sue notti ai tavolini ed ai bigliardi, giuocando disperatamente. Vero tipo di viveur, già sciupato a quarant’anni, egli era diventato subito l’idolo di una certa società di eleganti, di giuocatori, di clubmen, che ne avevano fatto il loro modello e ne studiavano attentamente i modi di fare, di vestirsi e di discorrere. Al passeggio, lo si vedeva sugli stages di questo o di quel signore, gui-

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.