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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Ermanno Raeli.djvu{{padleft:95|3|0]]sguardo al cielo orientale, che si tingeva ancora d’un fioco riverbero, come per la promessa del nuovo giorno; e in quell’esteriore vicenda della luce e dell’ombra egli vedeva un simbolo dell’intima vicenda della gioia e della tristezza. Dopo l’agonia d’un tramonto e la nerezza fredda di una lunga notte polare, tornava il sole ad investirlo dei suoi raggi. Cercar di negarlo era adesso possibile?...
La confessione che noi spesso ci facciamo dell’incapacità a spiegare quel che succede dentro di noi, non è quasi mai sincera; essa esprime tutt’al più la volontà di riconoscere ciò che nel nostro intimo sappiamo con la precisione più grande. In presenza di qualche cosa che sul principio può non avere una spiegazione, l’imaginazione percorre rapidamente tutta la serie dei possibili e sa ben presto a che cosa tenersene. L’irresolutezza di Ermanno nei primi giorni, l’esitazione ad attribuire alla contessa di Verdara od a Massimiliana il suo nuovo turbamento, erano state volute; fin dal primo istante, fin da quando