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storia d’un’anima | 103 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:115|3|0]]mi ha chiesto, con gli occhi rossi, di spiegargliele. Le ultime righe, prima del nostro matrimonio, dicono così:
«Il conte è più giovane del babbo: ha quarantaquattro anni. Non so bene se questa cosa mi fa piacere o dispiacere.»
«Ed io glie le ho spiegate come meglio ho potuto. Saperlo più giovane del babbo mi fece un senso di pena per il babbo mio, giacchè io vorrei che per lui il tempo non solo non passasse, ma tornasse indietro; ma poi, pensando che il babbo aveva me, mentre l’amico suo era solo, mi piacque e mi parve anche giusto che questi fosse più giovane, perchè doveva anch’egli prender moglie e crearsi una famiglia. Come mi ha abbracciata, Luigi! Che occhi ridenti! Che parole d’amore! Non l’ho visto mai tanto felice, neppure il giorno che gli dissi di sì! Ora non può più dubitare che i suoi quarantaquattro anni mi sembrino troppi; è anzi persuaso che l’idea di sposarlo non mi dovè sembrare poi tanto stravagante come egli ed il babbo temevano. Mi parve anzi naturale. Pensai un momento, è vero, che Luigi aveva il doppio dell’età mia; ma l’età degli uomini non si conta come quella delle donne. E poi, chi darebbe quarantaquattro anni a mio marito? Non importa l’età, importano le qualità dell’animo; e della bontà di Luigi io avevo questa gran
prova: che è amico del babbo. Tutto ciò che gli avevo udito dire in