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storia d’un’anima 115

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:127|3|0]]monti, strisciano come draghi, s’annodano come bende, si stendono come veli; un lato del lago è scomparso fra le nubi, le acque ora non sono più circoscritte, formano come un golfo aperto sopra un oceano misterioso. Odo ancora la voce di lui. Io sono felice...

«Io sono felice. La fiamma s’apprende da anima ad anima come da face a face. Le sue parole sono come l’alito dell’interno fuoco. Potevo nascondergli il mio pensiero? Se pure avessi voluto tacerlo, non l’avrebbe egli letto?

«Quando noi crediamo una cosa neghiamo tutte le altre, quando proviamo un sentimento disconosciamo i sentimenti opposti o semplicemente diversi. Questo è il mio primo istinto. Mi pare d’aver cominciato a vivere da un mese soltanto. La ragione ammonisce, il cuore ricorda. È un’altra cosa...

«Se vi sono più modi d’amare ve n’è uno migliore, più desiderabile, più vero? Bisogna che la voce della ragione non sia più udita, che tutte le memorie siano dimenticate, che una sola idea vinca tutte le altre e un solo bisogno rompa tutti gli ostacoli?...

«Le sue risa d’oggi m’hanno fatto male. Non avrei voluto che egli ridesse udendo narrare un atto eroico. Quanto grande è la sua fede tanto profondo e amaro è il suo scetticismo. Chi lo ha fatto così? La vita, dice egli.

«Una pena maggiore ho provato nell’udirlo ri-

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