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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:153|3|0]]è la speranza che non muore mai, che nulla c’impedisce di accogliere. Io dissi questa cosa. Ella assentì. Assentendo, non partecipò al mio pensiero secreto, che una simile speranza luceva ancora per noi?
— Voi stesso mi diceste ieri che, apparentemente libera, ella aveva preso con sè stessa un impegno irrevocabile nel quale trovava l’impedimento a un altro amore. Tale era infatti il suo sentimento: da molti passaggi di questo giornale è evidente. Soltanto la forza dello scrupolo era in lei molto maggiore di quel che forse voi non credete. Udite, piuttosto...
E il Ferpierre lesse ad alta voce le pagine più significative delle memorie. Il senso delle confessioni gli appariva ora più netto, il dibattito di quella coscienza più grave. Per dimostrare al Vérod la sincerità della narratrice egli lesse ancora altri passaggi, le ingenue impressioni della giovanetta e della sposa. A poco a poco ricostruì tutta la storia di quell’anima, come l’aveva ricostruita tra sè, durante la prima lettura.
— Bisogna credere ciò che ella qui scrisse. Se a voi non disse queste cose, se poteste comprendere che non disperava, ciò si spiega umanamente. Nè la mente nè il cuore restano sempre in un solo pensiero e in un solo sentimento, senza mutazione; la forza morale cresce e scema
da ora a ora. Dinanzi a voi ella poteva trovarsi meno armata contro