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duello 147

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:159|3|0]]lei afforzato dall’impegno di dimostrare al miscredente la potenza di quegli scrupoli che egli schernisce, e riconoscerete che la morte doveva apparirle nuovamente, fatalmente, come il termine della sua sventura. Per credere che ella potesse accettare d’unirsi con voi, dovete ammettere che i suoi scrupoli non fossero molto sinceri... che fossero certamente poco forti. So bene che la passione ragiona altrimenti; che, secondo il comune giudizio, alla forza dell’amore nulla deve resistere; ma ciò potrà esser vero, se mai, d’un primo, d’un solo amore; il continuo rinnovarsi di simili trionfi è a costo della dignità, del rispetto, dell’onore, di una quantità d’altre cose che importano anch’esse moltissimo. La vostra amica, già una prima volta lasciando parlare il solo amore, aveva seguito una via traversa. C’era in fondo all’animo suo il sentimento lodevole del riscatto da operare; ma ella pur sentiva d’aver errato. L’amor vostro doveva rivelarle l’abisso che ella rasentava. Voi stesso, con la fiducia e con la sola speranza di poterla un giorno piegare, ve la spingevate. Volevate farne la donna vostra; ma, sollecitati entrambi dalla passione, era verisimile che, date le condizioni nelle quali ella si trovava, aveste aspettato? Volevate mettervi sulla via diritta, ma un giorno non vi sareste trovati immancabilmente per una via obliqua? Ella non doveva prevedere di non

potervi resistere?... Voi siete poeta, voi conoscete la vita,

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