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VI.

L’inchiesta.

Quando il giudice rimase solo, la fiducia che lo aveva sostenuto cadde ad un tratto. La resistenza dei Vérod gli era stata di sprone suggerendogli argomenti la forza dei quali contro l’accusa sembravagli grande: sentendosi da ultimo dare ragione, invece d’affermarsi nella sua opinione tornava a dubitare. La sua ricostruzione del dramma era verisimile, ma nessuno poteva testimoniare che fosse vera; e la possibilità dell’assassinio era veramente insostenibile? Dopo avere lumeggiata una delle due ipotesi egli doveva esaminar l’altra; a questa impresa accingevasi con cresciuta antipatia per gli accusati. Scosso dal dolore del Vérod, ricredutosi rispetto alla morta, egli diffidava ora maggiormente dei Russi.

Il domani dell’interrogatorio del giovane, insieme

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