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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:18|3|0]]rebbe che qualcuno lo persuadesse ad allontanarsi... — e queste parole furono direttamente rivolte alla giovane sconosciuta; ma come costei non rispose, la dama soggiunse: — Perchè non adagiano almeno la salma sul letto?

Ella parlava di là dalla folla assiepata intorno al cadavere, e poichè fra gli astanti le sue osservazioni erano approvate, chiesto ed ottenuto che la lasciassero passare, s’accostò al principe, il quale stava in quel momento appoggiato contro la spalliera del letto, con le braccia pendenti, le mani contratte e gli occhi folli ancora rivolti alla morta.

— Non possiamo lasciarla così... Vogliamo portarla sul letto?... Volete?...

Egli non rispose, non parve nemmeno che avesse udito. Come la baronessa gli mise una mano sulla spalla, fremè quasi investito da una corrente magnetica; e il suo sguardo stravolto, smarrito, perduto, esprimeva un’angoscia tanto paurosa, che alla loquace signora mancarono un momento le parole.

— Che sciagura!... Che dolore!... — disse, turbata. — Ma bisogna pure aver la forza di rassegnarsi al destino!... Dottore, — soggiunse rivolta al Bérard che si riaccostava in quel punto al principe, — vogliamo togliere la salma di lì?... Mi par quasi che la poveretta debba soffrire, per terra!... E tutta questa gente, non si potrebbe pregarla d’allontanarsi?

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