< Pagina:De Roberto - Spasimo.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

l’inchiesta 193

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:205|3|0]]

— Stetti parecchi mesi a Zurigo, ci vedemmo ogni giorno.

— Non sapete che, dopo avere abbandonato la contessa, venne a cercarla, proprio da Zurigo?

— Lo seppi.

— E non ve ne inquietaste?

— No.

— Come mai? Anche poco fa, quando vi chiesi del suoi rapporti con l’Italiana, rispondeste che non vi occupavate di queste cose. Se lo amavate veramente, come non vi premeva di saperlo libero?

— Lo sapevo libero.

— Volete dire che per lui l’impegno preso con la morta non valeva?

— Voglio dire che non la amava più.

— Ma non sapevate che ella, sì, lo amava?

— Ora neppur ella lo amava più.

— Perchè dunque tornò da lei?

— Avevano ancora interessi comuni.

— Chiamate interessi comuni i prestiti dei quali la richiedeva?... Ma se ella non lo amava più, non poteva esser gelosa di voi!

— No.

— Allora perchè si sarebbe uccisa?

— Non so. Per suoi scrupoli, forse.

— Perchè voleva ma non poteva amarne un altro?

— Non so. Forse. Il suicidio, anche quando

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.