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10 | spasimo |
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— Sì, parlai.
— Era triste?
— Mortalmente.
— Si potrebbe vedere se ha lasciato qualche scritto.
La baronessa, battendo allora una mano contro l’altra, esclamò:
— È ciò che ho detto fin da principio!...
E il commissario, a un cenno del giudice, si diede alla ricerca.
La camera della morta non aveva molti mobili. Il letto, un armadio con lo specchio, un cassettone, una piccola scrivania disposta contro la finestra, alla luce, e un tavolinetto da lavoro, in un angolo, ne formavano l’addobbo. Sulla scrivania due pile di libri inglesi dalle copertine bianche, una scatola di carta da lettere, una cartella di stoffa antica e un calamaio da viaggio. Altri libri stavano sul tavolino da lavoro e sul comodino accanto al letto. Il commissario di polizia li rimoveva ad uno ad uno, apriva le cassette dei mobili, nessuna delle quali era chiusa, e data un’occhiata agli oggetti d’eleganza muliebre dei quali erano piene, le richiudeva. Nella scrivania vecchie scatolette di cartone contenevano la corrispondenza epistolare della defunta; c’era anche un portafogli pieno di valori italiani e francesi e qualche migliaio di lire in monete d’oro e d’argento. In fondo alla cassetta di destra una scatola