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la confessione | 221 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:233|3|0]]per stornare i nostri sospetti e il rimorso di avergli nuociuto non può tormentarvi. Ma la verità a lungo non si nasconde. E bisogna anche dire che avreste potuto essere un poco più abile. Come poteste mai sperare che io credessi la fiaba dell’ultima spiegazione avvenuta fra voi tre? Era credibile ancora che il principe, tornato dalla contessa, secondo volevate darmi a intendere, per separarsene definitivamente, mettesse tanto tempo a fare questa dichiarazione? Se indugiò tanto, ciò fu perchè mutò proponimento; perchè sul punto di abbandonarla s’accorse che ella stessa non pensava più a lui; e allora l’amor proprio ferito lo distolse dalla prima intenzione. Allora egli non volle che questa donna fosse d’altri, volle anzi riaverla per sè come un tempo, e si mostrò pentito e supplichevole. A voi nascose, e fu naturale, questo suo mutamento; ma come mai non lo imaginaste vedendo le sue tergiversazioni? Voi vedeste bene che egli tardava troppo a compiere la promessa fattavi; ma se vi disse che la pietà gl’impediva di portare un colpo mortale a quella donna, il vostro cuore d’amante doveva avvertirvi che il suo ritorno presso di lei era pericoloso; che la passione, quando pare morta e sepolta, improvvisamente divampa più gagliarda di prima. A saperlo presso di lei, più volte, non soffriste, non sospettaste che i ricordi del passato, che la seduzione di quella donna quasi nuova dopo il lungo abbandono lo
avvincessero ancora