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— Liberandolo.

— E avete assassinata quella creatura così, a mente fredda, deliberatamente?

— Venni da lei. Venni qui l’ultimo giorno per parlare con lei. Poichè ogni altro mezzo era stato invano, se egli non udiva la voce del dovere, colei soltanto poteva salvarlo. Le dissi di abbandonarlo, di fuggirlo, di scomparire. Ella non volle. Le soggiunsi: «Voi amate un altro: andate lontano col nuovo amante.» Mi vietò di parlare così; volle sapere chi fossi io. Risposi: «Una che vi odia!» L’odiavo perchè l’avevo sentita, fino dal primo vederla, diversa da me, d’un’altra casta, d’un’altra razza, d’un altro animo; perchè tutte le sue idee, tutti i suoi sentimenti erano opposti ai miei; perchè ora ella mi contendeva quell’uomo. Non volevo, no, assicurare a me stessa l’amore di lui; ma serbare le sue forze all’opera comune. Nonostante l’odio, la pregai. Fu inutile anche la preghiera. Allora le dichiarai: «Sapete perchè non volete fuggirlo? Non per lui, ma per voi. Temete che vi creda fuggita col vostro nuovo amante. Volete mostrargli una fedeltà che non sentite, volete ottenere con l’osservanza d’un preteso dovere la fama di costante e di fida. Foste la sua amante e volete farvi credere la sua sposa non amandolo più. Egli vi giudica tanto buona, che ho voluto vedere dove consiste la decantata vostra bontà. Voi

siete ipocrita, falsa, egoista, peggio che tutte

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