Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
14 | spasimo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:26|3|0]]Dite piuttosto a questi signori, dite alla giustizia: dove vi mandò, perchè vi mandò?
— In città, a pagar delle note... a comperar delle cose... Io non so più... Pareva che volesse venire con me, quando si levò... poi mutò opinione, mi mandò via...
— Vi diede qualche carta? Sapete se scrisse qualche lettera, iersera o stamani?
— Non ieri, stamani. Stamani scrisse una lettera.
— A chi era diretta?
— A suor Anna.
— Chi è suor Anna? — domandò il magistrato, che aveva lasciato pazientemente interrogare la verbosa signora.
— Suor Anna Brighton, l’antica sua maestra inglese.
— Dove sta?
— Non so. C’era il nome sulla busta, un nome straniero.
— Non sapete neppur voi l’indirizzo? — soggiunse il giudice rivolto al principe Alessio.
— Lo ignoro; però...
La sua ansia pareva sedarsi, egli stava per dire qualche cosa, quando s’udirono ancora dal fondo della sala gli agenti della polizia contrastare il passo a qualcuno. Ma questa volta l’ignota persona non si lagnava, non piangeva; con voce vibrante, concitata e quasi imperiosa diceva: