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la lettera | 251 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:263|3|0]]quando non è comprovata. Un pazzo può dichiararsi autore d’un delitto, ma non sa poi darne ragione, non sa spiegarne le circostanze. Qui tutto non si spiega? Tutto non è confermato dal solo testimonio?... O negate fede a questa riprova?
— Sì, — proruppe il Vérod, la cui esitazione era venuta crescendo fino a manifestarsi con un atteggiamento che faceva più incalzanti le domande del giudice. — Sì, le nego fede, perchè anche voi glie la negate! Perchè questo testimonio non è disinteressato, ma vede anzi in giuoco la sua libertà! Perchè non solamente un pazzo può confessarsi autore d’un delitto che non ha commesso, ma anche chi vuole sacrificarsi...
— Voi dunque sostenete?...
— Io sostengo, — soggiunse il giovine rapidamente, quasi per non darsi tempo di pensare a ciò che diceva, quasi vincendo sè stesso: — io sostengo che questa donna si sacrifica per amore, per zelo settario; che l’assassino trae profitto dal sacrifizio per assicurarsi l’impunità. Io dico che l’assassino è lui, non può essere altri che lui...
Sì, egli doveva dire questa cosa. La voce del perdono taceva, la voce non aveva mai parlato. Egli aveva sognato, era stato zimbello di allucinazioni. La verità era un’altra: la creatura d’amore giaceva sotterra, le macchie del suo sangue non erano ancora scomparse; il
sangue chiedeva vendetta; egli doveva ottenerla.