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86 | spasimo |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|De Roberto - Spasimo.djvu{{padleft:98|3|0]]sono tutte fuori legge, tutte destinate naturalmente a perire ed a ferire...» Egli aveva tentato di opporsi alle luminose dimostrazioni, non sapendo ancor bene di trovarsi dinanzi a una coscienza tanto sicura. Allora ella aveva steso la mano verso i monti lontani: «Vedete quelle pendici? Alcune parti sono illuminate, altre restano avvolte nell’ombra. Ma come il sole compie il suo corso, così queste si illuminano e le altre si velano. La verità è in tutto come la luce: non va senza l’ombra. Se a quest’ora voi credete che ombre misteriose e propizie ci consentano di sperare, aspettate che il tempo s’avanzi e la luce cruda vi mostrerà l’inganno...» Egli non l’aveva lasciata finire: «E io vi dirò altre verità che voi non sapete o non volete sapere! Voi che vi giudicate così, voi che avete uno sguardo tanto chiaroveggente, non sapete che per la vostra dirittura, per la vostra sincerità, per la vostra umiltà, siete una creatura d’elezione, degna di riverenza? Non sapete che la vita contamina tutte le cose? Vi è tra noi chi sia esente da errori? E credete che la distinzione fra i lievi ed i maggiori importi poi molto? Ciò che importa è nutrire l’ideale del bene. Chi si smarrì una volta e se ne dolse non è altrettanto degno di premio di chi seguì sempre la via diritta? Un tempo io credei che questa fosse l’ingiustizia della fede cristiana; voi stessa mi faceste ricredere. Se pure erraste, le intenzioni che vi
guidarono vi fanno più