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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu{{padleft:9|3|0]]Santo.... Ma voi vedrete un cornino se non andate a casa subito.
— Andiamo, — disse pensieroso uno dei bimbi. L’altro protestò ancora un po’, ma finì col lasciarsi condurre via dal fratello.
Olì andò oltre: oltre l’alveo del fiume, oltre il sentiero, oltre le macchie di olivastro: qua e là si curvava e legava con un nastro le cime di qualche cespuglio, poi si rizzava e scrutava la notte con lo sguardo acuto dei suoi occhi felini.
Il cuore le balzava forte, d’ansia, di timore e di gioia. La notte fragrante invitava all’amore e Olì amava, Olì aveva quindici anni e con la scusa di segnare i fiori di San Giovanni andava ad un convegno amoroso.
Sei mesi prima, una sera d’inverno, un giovane contadino, mezzadro d’un ricco proprietario Nuorese a cui appartenevano i campi intorno alla casa in rovina, era entrato nella cantoniera per chiedere un po’ di fuoco. Era un giovine alto, con lunghi capelli neri lucidi d’olio: i suoi occhi nerissimi non si lasciavano quasi guardare, tanto erano luminosi, e soltanto Olì poteva fissarli con i suoi, che non si abbassavano davanti a nessuno.
Il cantoniere, uomo ancora giovane ma già grigio, stanco di fatiche, di affanni e di miseria, accolse benevolmente il contadino, gli diede una pietra focaia, lo interrogò sul suo padrone e lo invitò a tornare sempre che voleva.
Da quella sera il contadino frequentò assi-