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118 | padrona e servi |
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— Daniele Zatrì, questi due stranieri vogliono acquistare il tuo puledro di un anno. Combinate. Ma trattali come amici, se puoi.
Il vecchio sorrise con malizia.
— Andate giù da mia moglie.
I tre uomini scesero nella cucina e trovarono la donna seduta sulla sua larga scranna simile a un trono, circondata dalle serve che pulivano il frumento.
— Austina Zatrì, questi giovani chiedono il puledro di un anno. Quanto ne vuoi?
— Cento scudi.
— Austina Zatrì! Neanche se si trattasse di un cavallo verde!
— Il puledro è un bel sauro: mio fratello voleva darmene novantotto scudi.
— Su, trattateci da amici di Diecu Delitala, — disse con intenzione uno dei giovani.
La donna sollevò le palpebre gravi e guardò i tre uomini; e i suoi occhi scintillarono, ma freddi e lontani come le stelle. Il prete raggiunti nella strada i tre uomini, cominciò a burlarsi del Delitala.
— Si vede che non val più nulla per lei essere vostri amici. In lei riposa il cuor del suo sposo....
Diecu battè il pugno su un muricciuolo:
— Pride Farrà, batta lei contro il cuore di quella donna e contro i macigni: è lo stesso.