Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
la porta aperta | 67 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Chiaroscuro.djvu{{padleft:73|3|0]] lei; ma gli abitanti o meglio le famiglie del paese si divisero in due partiti, perchè gli uomini difendevano Basìla dicendo ch’ella forse aveva davvero dimenticata la porta aperta, dando così agio a qualche ladro di entrare, e le donne sogghignavano:
— E in pochi minuti il ladro faceva il comodo suo?
Poi la gente cessò di mormorare; ma la vedova fu guardata da tutti con disprezzo; nessuno più le dava lavoro, ed ella non andava più in chiesa, e viveva in miseria, nella sua stamberga, e Simone la vedeva spesso ritta sul limitare della porta, pallida e triste in viso, ma coi grandi occhi verdognoli rivolti in su come quelli dei Santi Martiri.
✱
Simone pagò la cambiale falsa e ricomprò gli usci e il cappotto. Nessuno se ne meravigliò, perchè egli, come ogni giocatore, aveva spesso di questi alti e bassi di fortuna, e nessuno, tranne il suo creditore, sapeva della cambiale. Quello di cui si meravigliò la gente, fu di vederlo a un tratto cambiar vita. Non frequentava più le ruffiane, nè i cattivi compagni, andava in chiesa, salutava lo zio. Ma lo zio continuava a voltar la faccia dall’altra parte, quando lo vedeva, e un giorno che Simone gli andò incontro, deciso a fermarlo per baciargli la mano, non solo gli