< Pagina:Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

son giaffà o non giaffà? 107

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:113|3|0]] fondo, poteva scrollare le spalle e infischiarsene. Ma che anche la fanciulla dei suoi giuochi l’avesse salutato con quel nome odioso, era una cosa terribile per lui. Andò lungo il muro del giardino di Liú-là e cercò con gli occhi la guardia dallo scudo con il drago rosso. La guardia finse di non vederlo e si voltò a guardare le onde del mare.

— Dunque — pensò — se quella guardia finge di non vedermi perché io possa andare a giocare con la mia amichetta, vuol dire che io sono Giaffà, ben sveglio. Tante volte la mia colombina mi ha detto che Agara non gli era molto simpatico. —

Saltò nel giardino, oltrepassò i raperonzoli e si nascose dietro un rosaio.

Di li a poco passò Liú-là fresca e profumata di lillà in compagnia della governante fatta venire appositamente dalla Circassia perché le insegnasse i modi gentili per il radioso giorno in cui sarebbe andata sposa. Leggevano insieme un bel libro dalle pagine rigate come da file di formiche e quando trovavano un bel luogo della lettura da ricordare lo segnavano stringendo delicatamente fra pagina e pagina un flore che il giorno dopo appassito sembrava indicasse: «Ecco, io non ci

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.