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14 | grazia deledda |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:20|3|0]] mava Giaffà ridendo scioccamente. Ma non permetteva che si scoprisse il paniere.
Cosí arrivò a casa. Vedendolo senza la tela Pan-a si disponeva a sgridarlo nuovamente, quando Giaffà, che rideva sempre, lasciò cadere al suolo il paniere e le monete si sparpagliarono, rotolando e splendendo.
— Ve lo avevo detto io che quella donna pagava oggi? — strepitava Giaffà. Pan-a si chiedeva se tutto ciò non fosse un sogno.
— Come, come è accaduto?
Giaffà raccontò ogni cosa, mentre, china al suolo, Pan-a raccoglieva tremando le monete d’oro.
Quando le ebbe tutte raccolte, abbracciò il figliuolo raccomandandogli:
— Non dir nulla a nessuno, figlio mio. Tieni la bocca chiusa. Se il Mandarino viene a sapere che abbiamo trovato un tesoro, ci piglierà le monete e ci farà anche bastonare.
Nascose bene il paniere, e uscì per comprare qualche cosa.
Intanto Giaffà, che si era trattenuto due monete, scese nella strada e giocando coi compagni le mostrava a tutti, raccontando minutamente l’avventura.