< Pagina:Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
22 grazia deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:28|3|0]]

Il Mandarino spiegò le falde della sua veste rossa a rose gialle, e disse:

— Ora bisogna che tu dica i connotati.

Tutti ascoltavano intenti. Giaffà gridò:

— Tuo marito quanti occhi aveva?

— Mio marito aveva due occhi.

— Anche questo. Tuo marito aveva naso?

— Mio marito aveva naso.

— Anche questo. Tuo marito quante zampe aveva?

— Mio marito aveva gambe, e ne aveva due.

— E questo ne ha quattro.

Tutti sorrisero, ma pensarono: saranno comprese le braccia.

— Tuo marito era peloso?

— Mio marito non era peloso.

— E questo è peloso. Tuo marito aveva le corna?

— Sciang-ti! Sciang-ti! — la donna urlò battendosi i pugni sul viso. — Che ho mai udito? Mio marito avere le corna?

— E questo qui ha le corna! —

E tutti risero: solo Pan-a continuò a piangere, la vedova a urlare, il Mandarino a fare smorfie.

Ora, quale non fu la generale meraviglia quan-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.