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ultime avventure di giaffà 31

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:37|3|0]] dentro piú: e i buoni missionari dicevano a Giaffà:

— Perché annaffii i vialetti e non i tulipani e le insalatine? —

Giaffà si faceva serio.

— Sí, diceva, ci ho pensato anche io: ma l’acqua che io porto non arriva mai e non so come sia. — Non ridete troppo, cari miei, perché se Giaffà era un po’ stupidello non era colpa sua: e poi in fondo era buono: piú di voi.

* * *

Appunto perché era buono i cari missionari gli perdonarono, fra le tante, questa ultima baggianata. Che cosa voglia dire, amico mio, baggianata fàttelo spiegare dalla tua mamma, e cosí nella vita ne commetterai il meno possibile.

Giaffà rideva molto, anche per il volo di una mosca. E una volta Padre Aristodemo che era un grande studioso di astronomia, e le risate di Giaffà non gli piacevano molto, perché gli facevano sbagliare i calcoli fra la luna e il sole, disse al ragazzotto, paternamente:

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