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60 grazia deledda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:66|3|0]] e un diadema d’oro simile a quello della regina di Spagna.

Donde era entrata?

Mariedda non poteva spiegarselo, e stava a guardar a bocca aperta la bella Signora, quando questa le disse con voce che sembrava musica di viola:

— Io sono Nostra Signora del Buon Consiglio, ed ho sentito la tua preghiera. Senti, Mariedda: chiedi a tuo zio otto giorni di tempo, e se in capo a questi egli non avrà deposto il suo pensiero, chiamami di nuovo. Consèrvati sempre buona, e mai ti mancherà il mio aiuto e il mio consiglio. —

Ciò detto sparve, lasciando nella stanza una luce di luna e un odore di gelsomino.

Mariedda, che provava una viva gioia, pregò tutta la notte; e il domani chiese a suo zio otto giorni di tempo. Sebbene a malincuore, don Juanne glieli concesse; intanto, perché non fuggisse, la teneva sempre rinchiusa in quella stanza remota, nella quale duravano la luce di luna e l’odore di gelsomino. Passati però gli otto giorni, le chiese se si era decisa, ché lui voleva assolutamente sposarsela il giorno dopo.

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