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nostra signora del buon consiglio 69

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:75|3|0]] chessina, che aveva vestiti di broccato che stavano ritti da sé tant’oro e argento portavano!...

Basta; la cosa fu scritta a don Mariano che, per la prima volta in vita sua, pianse di dolore. E forse avrebbe perdonato Mariedda; ma, sparsa nel campo spagnolo, la notizia, destò tale ilarità e tante beffe a danno del principe nemico, che egli salí su tutte le furie, e scrisse al suo Maggiordomo che subito pigliasse la Giudichessina col suo mostricciattolo e la portasse lontano lontano, in luogo donde non potesse far ritorno, poiché egli la ripudiava.

Il Maggiordomo obbedí; e una notte la povera Mariedda si vide trasportata lontano lontano, in una campagna deserta e silenziosa. Fra le braccia stringeva il cagnolino, al quale aveva posto un grande amore.

Lasciata sola in quella campagna deserta e silenziosa, in quell’ora tremenda di disperazione, ricordò finalmente il suo passato, ricordò Nostra Signora del Buon Consiglio e cadde al suolo piangendo, chiedendo misericordia e perdono.

Allora, come nella stanza buia e remota della casa di don Juanne, ecco si fece una gran luce d’oro, e apparve la Madonna col vestito bianco e

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