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le disgrazie che può causare il denaro 85

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:91|3|0]] rientrò, e il pettirosso tacque. Tacque con gli occhi rivolti al cielo, fissi verso la finestrina, come alla ricerca di un sogno o di una mosca.

Il volpone portava seco una sedia a bracciuoli, una specie di cattedra, che depose nel mezzo della galleria, dopo aver chiuso la porta.

— Sarà questo il rinfresco? — pensò la gallina guardando la sedia — come si berrà?

Il volpone, però, invece di dargliela a bere, vi si assise comodamente, e si pose anche gli occhiali.

Poi, mentre gli ospiti se ne stavano a becco aperto, cominciò:

— Signore e signori, io sono un ministro della divina Provvidenza, ed oggi sento il dovere di farvi un sermone. Non sono più il vostro amico, l’ospite vostro. Quale mi vedete, io sono un giudice supremo incaricato d’una grande missione presso di voi.

— Diavolo, pensò il gallo — che cosa vuol dire tutto questo? —

E lo fissava spaurito, invaso da un sacro terrore. Gli occhi del volpone splendevano, e la sua magnifica coda bionda assumeva qualche cosa di maestosamente grande. «Sí, davvero, dev’essere un

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