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le disgrazie che può causare il denaro | 91 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - Giaffà, Sandron, 1931.djvu{{padleft:97|3|0]]ce, avanzandosi. — Quest’anno, quest’anno è accaduto il delitto! —
In un baleno se la divorò: poi tornò al suo posto.
Era pieno zeppo di mangiare, e quasi non ne poteva più. Ma la carne molle e fresca del pettirosso lo tentava ancora, e contava di papparselo con la solita cerimonia. Ma il pettirosso si avanzò e posandosi con aria umile e rispettosa sul bracciale della sedia, disse:
— Eccellenza, monsignore il giudice supremo, io so tutte le mie colpe, e so la sorte che mi spetta. Messere, concedetemi almeno la grazia di non farmi il dibattimento, e fatemi l’onore di divorarmi intero. Chiudete gli occhi e aprite la nobile bocca. Vi scenderò intero, messere...
— E sia! — esclamò il volpone, contento di non far piú chiacchiere, con aria di concedere un grande grazia.
Il pettirosso salí sulla spalliera della sedia; il messere chiuse gli occhi e aprí la bocca... Ma subito apri gli occhi, sentendo in bocca qualche cosa di amarognolo e poco pulito... — dice il libro antico.
E con rabbia vide il pettirosso che volava via