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134 la morte scherza

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Finalmente la compagnia giunse in riva al mare, dietro la montagna.

Vicino alla spiaggia sorgeva un fabbricato, del quale ogni stambugio era già pieno zeppo di bagnanti borghesi; più in là stendevasi una lunga fila di capanne di frasche popolate di paesani per lo più infermi.

La gente prendeva i bagni all'aperto; da una parte le donne, dall'altra gli uomini. L'ombra della montagna copriva la spiaggia bellissima seminata di scogli turchini; il mare deserto cangiava colore ad ogni attimo, sotto un cielo meravigliosamente chiaro.

In un batter d'occhio i parenti di zia Areca costrussero sei capanne di frasche; le donne tiraron giù dai carri le masserizie e le coperte, e l'accampamento fu presto all'ordine. Zia Areca voleva esser messa subito nell'acqua.

— Dove sono i cavalloni, i diavoli del mare? — diceva al servo, alquanto beffarda. — Vedi, il mare sembra una coperta di velluto turchino.

— Oh, li vedrete poi i cavalloni; vi divoreranno viva, così! — E Antonio-Maria apriva

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