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la morte scherza 135

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:143|3|0]] la bocca e faceva atto di divorare qualche cosa.

Rosa, che gli arrivava appena al petto, sollevava il viso olivastro e ardente: lo guardava coi grandi occhi neri cerchiati, uno dei quali divergeva alquanto, e rideva, rideva, simpatica e voluttuosa come una fanciulla araba.

— Ragazzi dell'inferno, lasciatemi guarire e poi farete i conti con me, — minacciava comicamente la vecchia. — Ora fatemi prendere il bagno.

— Ma siete stanca. Creperete subito, vecchia testarda.

— Se crepo, lasciatemi crepare; — ella rispose; e subito dopo il primo bagno dichiarò di sentirsi meglio. Le fu assegnata la più comoda delle capanne, dalla cui apertura ella vedeva e guardava il mare con una specie di tenerezza.

Antonio-Maria doveva ritornare al villaggio con gli altri guidatori.

— Agnella mia, — disse a Rosa, — ricòrdati di parlarle sempre della morte, sai: se no, vedrai, ella dimenticherà di far testamento; e un bel mattino la troverete nel suo letto, morta, dura come una pera acerba. E noi al-

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