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la morte scherza 141

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Deledda - I giuochi della vita.djvu{{padleft:149|3|0]] via la vecchia. Poco prima dell'alba, senten dosi rifinito, egli entrò nella capanna, prese il paniere delle provviste e una bottiglia di liquore e tornò dietro lo scoglio. Rosa non volle niente, ma egli mangiò e bevette fino ad ubbriacarsi.

L'alba sorprese gli amanti, e Rosa si decise ad andarsene: prese il paniere e la bottiglia vuota e tornò verso la capanna. Il cielo si copriva di nuvole, il mare diventava nero e giallo come ella non lo aveva mai veduto; una calma funebre regnava. Zia Areca stava sempre immobile sul suo giaciglio, ma aveva ritirato sotto la coperta la mano non paralitica. Rosa, che si sentiva già cupa e triste, provò un misterioso spavento non vedendo più quella mano. Un sudore freddo la gelò tutta; ma a poco a poco si rinfrancò e pensò:

— È meglio che sia viva! Ah, avrei avuto rimorso per tutta la vita, ricordando che io stanotte mi divertivo mentre ella era qui, morta!

Pensò di avvertire Antonio — Maria e si affacciò all'apertura della capanna con l'intenzione di chiamarlo; ma alla luce di quella tetra aurora vide, su un cupo sfondo di mare, la figura del giovine allontanarsi lungo la

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