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Goulliau e sua moglie scendevano per Via Nazionale. Era ai primi di novembre, ma faceva già freddo e l'aria stagnava umida e nebbiosa sotto il cielo coperto.

A quell'ora, fra le otto e le nove, Via Nazionale perdevasi quasi deserta, fra due sfondi fumosi, sotto la luce violacea, ora viva ora smorta, delle lampade elettriche; molti negozi erano già chiusi, i marciapiedi parevano più larghi del solito; i tram scendevano a precipizio, mugolando, tra un fantastico splendore di scintille violette che apparivano e sparivano sui binari umidi. Nel deserto lontano di piazza Termini il getto della fontana slanciavasi tra la nebbia come un enorme stelo di cristallo color lilla.

I Goulliau camminavano in fretta per riscaldarsi; la moglie dava il braccio al ma-

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